Patologie e Terapie

Trattamenti

L’emodialisi, l’emoperfusione e la plasmaferesi terapeutica presentano un ampio campo applicativo in medicina umana, così come in medicina veterinaria. Tali tecnologie agiscono mediante diversi principi terapeutici adattandosi a diverse condizioni patologiche.

L’emodialisi intermittente (IHD) rappresenta una procedura extracorporea di purificazione ematica, nella quale il sangue del paziente viene progressivamente liberato dalle diverse tossine mediante passaggio attraverso un filtro (rene artificiale). A livello della membrana di filtrazione il sangue “sporco” proveniente dal paziente si libera dell’eccesso di scorie e si ricarica di sostanze positive. In medicina veterinaria l’IHD viene impiegata principalmente nel trattamento delle forme di insufficienza renale acuta (quali intossicazione da glicole etilenico o da giglio, pielonefriti, leptospirosi, ingestione di uva, pancreatite, piometra, colpo di calore, ecc.). L’IHD trova anche applicazione nel trattamento delle forme croniche scompensate o riacutizzate. In tali pazienti l’obiettivo della terapia dialitica non è quello di arrivare alla guarigione della nefropatia, ma riportare il paziente ad una condizione di equilibrio, al fine di poter essere gestito con la sola terapia medica ed alimentare.

L’ emoperfusione (HP) è una tecnica di purificazione ematica che consente la rimozione dal sangue di molecole di grossa dimensione o ad alta affinità per le proteine, che non potrebbero essere eliminate mediante emodialisi. In tale tecnica il sangue proveniente dal paziente viene fatto passare attraverso una colonna adsorbente a base di carbone attivo (charcoal hemoperfusion), prima di incontrare il filtro di dialisi. In questo modo le tossine vengono intrappolate all’interno del substrato adsorbente. L’emoperfusione trova applicazione in diversi casi di intossicazione e/ sovraddosaggio da FANS (ibuprofene, ketoprofene, carprofen, fenilbutazone…), alcuni chemioterapici.

La plasmaferesi terapeutica mediante tecnica di filtrazione a cascata, invece, permette la separazione della porzione corpuscolata del sangue dalla parte liquida ed il successivo trattamento di quest’ultima per passaggio attraverso un secondo filtro. L’applicazione di tale tecnologia in campo veterinario risulta estremamente innovativa e può trovare applicazione in diverse condizioni patologiche, principalmente connesse alla rimozione di un eccesso di anticorpi, immunoglobuline e mediatori dell’infiammazione. La plasmaferesi può essere utilizzata quale coadiuvante della terapia tradizionale in patologie quali anemia emolitica immunomediata, glomerulonefriti fulminanti (Lyme, ecc), neoplasie (mieloma multiplo).

Principali applicazioni dell’IHD:

Insufficienza renale acuta e cronica

Glomerulonefriti, tubulonefriti, pielonefriti

Edema polmonare

Intossicazione (uva, farmaci, glicole etilenico, tossici)

Pancreatite acuta

Setticemia

SIRS (systemic inflammation response syndrome)

Infezioni (leptospirosi…)

Principali applicazioni dell’HP:

FANS

Chemioterapici

Altri farmaci ad elevato legame proteico

Principali applicazioni della plasmaferesi:

Mieloma multiplo

Malattie autoimmuni (anemia emolitica autoimmune, …)

Iperbilirubinemia

Ipertrigliceridemia e ipercolesterolemia

Patologie da deposito di immunocomplessi (glomerulonefriti fulminanti)

Indicazioni per i Medici Veterinari

Per riferire un caso clinico o per avere maggiori informazioni sul tipo di procedura cui sottoporre il paziente, contattare:

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Si prega di non utilizzare le vene giugulari in pazienti che dovranno essere sottoposti ad emodialisi, in quanto esse verranno utilizzate per l’applicazione del catetere venoso centrale (CVC).

Si ricorda che i trattamenti di emodialisi effettuati in regime d’urgenza o notturni (notte e festivi) sono soggetti a maggiorazione.

I pazienti che sono stati sottoposti ad emodialisi, emoperfusione e plasmaferesi, una volta terminato il trattamento, vengono inviati nuovamente al Medico Veterinario referente, con apposita cartella di dimissioni ed indicazioni terapeutiche. I Medici del servizio di Emodialisi e Purificazione Ematica Veterinaria rimangono a disposizione dei Colleghi per la gestione clinica del paziente e il suo follow up.

Ricordiamo che in caso di sospetto ingestione di glicole etilenico il paziente deve essere sottoposto ad emodialisi anche in assenza di iperazotemia, segni clinici o ecografici di insufficienza renale acuta.